GPTƏ |
Musica e sound design: Daniele Fabris, Luca Losacco Poesia, ideazione e performance: Francesca Gironi Produzione: Sineglossa e Umanesimo Artificiale L’intelligenza artificiale è uomo o donna? oppure va al di là del binarismo di genere? GPTƏ è una performance che indaga l’interazione donna-macchina, dall’umano all’artificiale, attraverso poesie immerse nelle iperconnessioni quotidiane, dialoghi con assistenti vocali, robot umanoidi e chatbot, fino a un testo composto a quattro mani con l’algoritmo GPT3. La performance è l’esito di una ricerca sugli stereotipi di genere nella programmazione degli algoritmi e nel linguaggio parlato dalle macchine e sulla percezione del corpo e dello spazio in forma di Avatar nel Metaverso. Il tentativo di antropomorfizzare le macchine affinché siano in grado di simulare conversazioni simili a quelle umane, rende sempre più labile il confine tra voce umana e voce artificiale. La persona che dice io non parla soltanto con chi ha programmato l’algoritmo e con i datasets di porzioni di testo presi dal web, ma più di ogni altra cosa parla da sola, in una sorta di relazione a specchio. Il linguaggio risente di una quotidianità iperconnessa, in cui è sempre utente, addestrato a bisogni indotti a portata di clic, cyborg senza bisogno di estensioni meccaniche innestate nel corpo. Foto di Dora Marani |
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